Falda

Per l'approvvigionamento idrico si utilizzano acque sotterranee provenienti dalle sorgenti e dai pozzi, acque superficiali che arrivano dai fiumi e dai laghi e acque marine.

In Italia l'88% dell'acqua viene prelevata dal sottosuolo (50% da falda e 38% da sorgenti). Solo il 12% delle acque destinate al consumo umano proviene da acque superficiali.

L'acqua di falda ha il grande vantaggio di essere depurata naturalmente dalla filtrazione attraverso gli strati permeabili del terreno. In molti casi, se prelevata correttamente e a sufficiente profondità, è già potabile dal punto di vista fisico-chimico e batteriologico e pertanto può essere distribuita senza alcun trattamento e senza l'aggiunta di disinfettanti.
Le falde sotterranee sono inoltre maggiormente protette da contaminazioni accidentali; quando queste si verificano, per la lenta velocità di scorrimento della falda, possono essere tempestivamente "avvistate" e vi è più tempo per l'adozione di provvedimenti. L’approvvigionamento potabile della città di Milano avviene esclusivamente da acqua di falda.

Le risorse sotterranee permangono inoltre pressoché inalterate nei periodi di siccità.
I sedimenti che caratterizzano il sottosuolo della città di Milano sono di origine prevalentemente fluvio-glaciale: in particolare, in superficie prevalgono litotipi ghiaioso-sabbiosi che diminuiscono di granulometria con la profondità. Questi caratteri si riflettono sulle caratteristiche idrogeologiche in quanto in superficie si hanno corpi intercomunicanti di elevata permeabilità e spessore; procedendo in profondità la permeabilità diminuisce e gli orizzonti permeabili diventano sempre più isolati. 

Tale situazione determina la presenza di falde libere e semiconfinate nei sedimenti più permeabili fino a circa 100 m di profondità che sono contenute nell’acquifero storicamente sfruttato dalla maggior parte dei pozzi indicato come “Acquifero Tradizionale”. Esso riceve alimentazione diretta dagli apporti eteorologici, dalle perdite dei corsi d’acqua e dagli apporti irrigui.

Schematicamente il sottosuolo della città di Milano è costituito da orizzonti permeabili (acquiferi) separati da orizzonti impermeabili (acquicludi costituiti da limi e argille):

  1. primo acquifero: costituito da sedimenti di elevata permeabilità (ghiaie e sabbie con frazioni subordinate di limi), ha spessore dal piano campagna fino a 30 - 40 m di profondità, contiene la falda più superficiale;
  2. secondo acquifero: costituito da sedimenti di media - alta permeabilità (sabbie e ghiaie con frazioni fini e orizzonti di conglomerati e arenarie), lo spessore varia da 30 - 40 m fino a 100 m circa, la falda contenuta in questa unità si presenta libera o confinata, perchè spesso in collegamento con quella sovrastante;
  3. terzo acquifero: costituito da sedimenti di media - bassa permeabilità (limi e argille con livelli sabbiosi), ospita le falde profonde, si trova tra i 100 m fino a 200 m e oltre.

acquifero

profondità

conducibilità idraulica (m2/s)

caratteristiche qualitative

I acquifero da 0 a 30 – 40 m 10-3/10-4 molto vulnerabile, può essere soggetta a contaminazioni microbiologiche e chimiche
II acquifero da 40 a 100 m 10-4/10-5 possono esserci pennacchi di contaminanti chimici, specie nelle zone di intercomunicazione con la falda sovrastante
III acquifero da 100 a 200 m e oltre 10-4/10-6 possibile presenza di H2S e a profondità maggiori di 200 m, anche di acqua salmastra