Speciale Seveso

Il torrente Seveso ha origine nei colli ad occidente di Como, scende verso valle attraversando varie zone urbanizzate ed alcuni centri abitati e, dopo un percorso di circa 35 km in alveo scoperto, entra in Milano. Qui il torrente prosegue coperto e confluisce nel Naviglio Martesana per dare origine al cavo Redefossi, che attraversa la città e ne raccoglie parte delle acque reflue.

In caso di intense precipitazioni atmosferiche, il torrente, proprio nell’area settentrionale di Milano, è di frequente interessato da fenomeni di esondazione, che sono diventati più frequenti da quando le zone a monte dell’area urbana milanese si sono densamente urbanizzate, riducendo la naturale capacità di assorbimento del terreno e favorendo flussi imponenti di acqua. Le piene del Seveso, divenute sempre più frequenti a partire dagli anni ‘70, sono un problema per la città di Milano, per i suoi cittadini e per la mobilità pubblica e privata.

Già alla fine degli anni ‘80, il Comune si è attivato per coinvolgere gli enti territoriali, quali Provincia, Regione, Magistrato per il Po allo scopo di realizzare interventi di difesa idraulica. Nel 1999 è stato avviato l’accordo di programma con la Regione Lombardia, che ne ha assunto il coordinamento. Nell’ambito di tale accordo sono stati individuati diversi interventi tra i quali il raddoppio del canale scolmatore di nord-ovest e del deviatore Olona. Tuttavia, i fondi limitati hanno consentito di realizzare per il fiume Seveso solo il primo tratto del canale scolmatore.

Nel 2003 MM Spa, che ha iniziato a gestire il Servizio Idrico Integrato nel giugno dello stesso hanno, ha proposto il progetto di un canale scolmatore che dal quartiere di Niguarda trasferisse parte delle piene del Seveso al Lambro settentrionale , a valle della città.

Tali procedure, che prevedono il coordinamento stretto delle istituzioni Provincia e Comune di Milano, comportano, durante i periodi di precipitazione atmosferica, il costante monitoraggio del teleidrometro, che rileva la variazione del livello raggiunto dall’acqua nel tratto tombinato del torrente durante le precipitazioni e il trasferimento dell’informazione alla Sezione Manutenzione della Direzione Acque Reflue e al nodo idraulico di Palazzolo Milanese gestito dalla Provincia di Milano. In base al livello dell’acqua misurato dal teleidrometro, sono definiti 6 stadi dello stato d’emergenza.

In occasione delle esondazioni, MM impiega i propri mezzi e il proprio personale tecnico e operaio per fare in modo che l’acqua del Seveso possa defluire nelle canalizzazioni di fognatura e permanere il minor tempo possibile sulle strade allagate.

Ma, questo problema pluridecennale, ha bisogno di soluzioni definitive. Per questo, lo scorso 5 agosto, l’Amministrazione ha affidato a Metropolitana Milanese l’incarico di trovare entro la fine dell’anno soluzione tecniche per risolvere questo problema. Dopo i gravi danni subiti dalla città nel mese di settembre, si è svolta la prima riunione di tutti gli Enti interessati alla difesa idraulica del territorio che hanno già deciso un ampliamento del 20% della capacità dello scolmatore di nord-ovest e la costruzione di una vasca di laminazione a Senago, in attesa di interventi più complessi. L’intervento consiste nella realizzazione di una vasca di laminazione individuata in una cava esistente, poco a valle della presa del Canale Scolmatore Nord Ovest a Palazzolo, prima dell’intersezione con il torrente Garbogera, nel territorio dei comuni di Bollate e di Senago.