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Cenni storici

Bonvesin della Riva riporta la notizia che già nel 1200 ci fossero 6.000 pozzi di “acqua viva” nel territorio di Milano.

Grazie all'abbondanza e alla superficialità della falda (2-3 metri dal piano campagna) si utilizzavano pozzi poco profondi, peraltro esposti alle contaminazioni umane e animali.

Solo nel 1877 viene indetto un concorso pubblico, per la realizzazione di un acquedotto, a cui parteciparono 13 società; fu inizialmente prescelto nel 1881 il progetto della Società Italiana Condotte d'acqua, che prevedeva di trasportare a Milano le acque delle sorgenti del fiume Brembo.

A causa dell' opposizione dei bergamaschi, il progetto fu abbandonato e venne indetto un nuovo concorso.

Prevalse infine nel 1887 la proposta dell' Ufficio Tecnico comunale, coordinato dall'Ing. Poggi, che proponeva di proseguire nell'attingimento dalla falda sotterranea, con pozzi di idonea profondità.

La costruzione dei primi due pozzi sperimentali fu avviata nella zona dell'Arena nel 1888 e l'utilizzatore di quest'acqua fu il nuovo quartiere residenziale che stava sorgendo fra piazza Castello, Foro Bonaparte e via Dante. Per regolarizzare la pressione di erogazione dell'acqua furono costruiti due grandi serbatoi di accumulo che furono “nascosti” all'interno dei torrioni del Castello Sforzesco.

La municipalità decise quindi che la falda sotterranea doveva restare l'unica fonte di rifornimento idropotabile, scartando altre ipotesi di approvvigionamento da fontanili extraurbani (allora molto numerosi e alcuni anche con portate elevate) e da sorgenti montane (Val Brembana).

L'abbondante disponibilità di acqua potabile permise anche la costruzione di bagni e servizi pubblici, dotati di ampie piscine, come quelli realizzati in via Argelati. Questi impianti consentivano l'accesso, a prezzi popolari, a stabilimenti balneari meno eleganti, ma funzionalmente non diversi da quelli che la popolazione milanese più agiata già da molti anni utilizzava, come ad esempio il prestigioso ed elegante Kursaal Diana, a Porta Venezia.

Dopo l'Arena, il secondo impianto di pompaggio  fu costruito nel 1898 al rondò Cagnola (l'attuale piazza Firenze); nel 1903 si aggiunse la centrale Parini (vicino all'attuale piazza della Repubblica).

La centrale Armi, edificata nel 1904, è la più antica tra quelle ancora esistenti.

Nel 1910 le centrali di pompaggio erano già diventate 10.

Del 1915 la costruzione della centrale Anfossi,

Alla fine degli anni '20, quando gli impianti erano 17, con una capacità di pompaggio complessiva di circa 6.000 l/s, cominciò un modesto abbassamento della falda che costrinse a modificare il sistema di estrazione. Attraverso elettropompe ad asse, l'acqua veniva immensa in apposite vasche, da dove veniva successivamente pompata in rete.

Nel 1948 entra in funzione la centrale di San Siro su progetto di Gio Ponti.

Il problema relativo alla qualità dell'acqua della falda si è sviluppato a partire dagli anni Sessanta. La falda venne infatti pesantemente contaminata da scarichi industriali non depurati. Col passare degli anni a causa del progressivo indiscriminato sfruttamento, pubblico e privato, la falda cominciò a dar segni di "stanchezza“. Il fenomeno si sarebbe poi invertito, a partire dal 1975, in conseguenza della chiusura degli stessi grandi stabilimenti che erano stati la causa principale del deterioramento dell'acqua di falda. In questo periodo nascono problemi legati all'innalzamento della falda, che ha portato fra l'altro a fenomeni di allagamento di sotterranei, parcheggi, metrò.

Nel 1988, a cento anni dalla nascita della moderna rete idropotabile, esistevano 34 centrali per una potenzialità di spinta di circa 30.000 l/s.

Nel frattempo l'acquedotto inizia ad introdurre tecnologie di potabilizzazione per garantire la qualità dell'acqua e assolvere agli adempimenti sempre più restrittivi della normativa europea in tema di limiti alla concentrazione di sostanze inquinanti nell'acqua.

Il primo impianto di filtrazione a carbone attivo è stato costruito nella centrale Vialba ed è entrato in funzione nel febbraio del 1992.

Nel maggio del 1994 entrano in funzione le torri di aerazione nelle centrali Novara, Comasina, Suzzani, Chiusabella e Cimabue

È del settembre 2007 l'introduzione dell'impianto a osmosi inversa presso la centrale Gorla.

La storia di MM